Il melanoma
Il melanoma è in assoluto il tumore maligno cutaneo più diffuso. Deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, cellule che costituiscono la nostra cute nonché responsabili del colorito cutaneo. Ha origine dalla trasformazione di un neo preesistente (congenito o acquisito) oppure può insorgere de novo su cute sana. La sua frequenza negli ultimi anni è in netto aumento.
Colpisce prevalentemente soggetti tra i 30 ed i 60 anni ed è raro prima della pubertà. In termini di incidenza, in Italia, costituisce il secondo tumore più frequente negli uomini sotto i 50 anni e il terzo nelle donne sotto i 50 anni. Esso non è solo cutaneo, ma può manifestarsi – seppur in casi più rari – anche a carico di altri organi tra cui l’occhio, il cavo orale, i genitali e il sistema nervoso centrale. I principali fattori di rischio per il melanoma sono:
- il numero di nevi comuni e atipici
- le caratteristiche fenotipiche (colore degli occhi, capelli e carnagione);
- la storia familiare o personale di melanoma;
- l’esposizione alle radiazioni ultraviolette.
Non affidarti al caso!
È fondamentale, pertanto, controllare i propri nevi, sia effettuando una visita dermatologica, sia autonomamente, attraverso un auto-controllo senza tralasciare la zona genitale e il cuoio capelluto. Si può utilizzare uno specchio per guardare il dorso oppure farsi aiutare da un familiare ponendo l’attenzione su nuovi nevi, su nevi in precedenza presenti e successivamente modificati e su altre macchie o lesioni non presenti precedentemente.
A questo scopo esiste una regola molto semplice, la cosiddetta “regola dell’ABCDE” (A= asimmetria; B= bordi; C= colore; D= dimensioni > 6mm; E= estensione e/o evoluzione).
L’alterazione di uno o più parametri rappresenta un campanello d’allarme, per cui il paziente dovrà sottoporsi a visita dermatologica. Altro segno è quello del “brutto anatroccolo”, ossia un nevo che presenta caratteristiche diverse rispetto agli altri nevi in uno stesso individuo.
Come si effettua la diagnosi di melanoma?
Il primo passo consiste in un esame clinico attento e dettagliato effettuato da uno specialista dermatologo.
L’esame clinico permette di identificare i principali fattori di rischio e di indirizzare il paziente verso controlli periodici. Fortunatamente, nel corso degli ultimi anni sono stati fatti grandi passi avanti nella diagnosi precoce di melanoma mediante l’utilizzo della dermatoscopia e della videodermatoscopia digitale computerizzata
A differenza della semplice osservazione ad occhio nudo, che consente solo di apprezzare l’aspetto esterno di una lesione cutanea (colore, asimmetria), la dermoscopia è una tecnica non invasiva, basata su uno strumento ottico chiamato dermatoscopio che consente di osservare a maggior ingrandimento la “ struttura” del nevo o in termini più tecnici “il pattern dermoscopico” non visibile ad occhio nudo cosi da poter individuare non solo lesioni sospette ma anche melanomi iniziali evitando così diagnosi tardive.
La videodermatoscopia digitale computerizzata è anch’essa una metodica non invasiva, di semplice esecuzione, caratterizzata da una videocamera digitale che consente però, differentemente dalla dermatoscopia, di archiviare su un database le immagini acquisite per poterle confrontare al controllo dermatologico successivo. A differenza della dermatoscopia consente una elevatissima qualità delle immagini, aspetto fondamentale per la corretta esecuzione della tecnica.
Consente inoltre di creare per ogni paziente una cartella personalizzata in cui si raccolgono dati anamnestici e consente quindi di eseguire una precisa “mappatura dei nei” e di controllare la loro evoluzione nel tempo. Infatti, al termine della videodermatoscopia digitale computerizzata verrà consegnato al paziente un referto cartaceo con le immagini delle singole lesioni e i consigli per il follow up.
La lesione considerata “sospetta” verrà poi successivamente asportata con un semplice intervento chirurgico ambulatoriale, in anestesia locale, effettuando sempre l’esame istologico per valutare la benignità o meno della lesione. L’indice prognostico maggiore in riferimento al melanoma è l’indice di Breslow. Minore sarà lo spessore del melanoma maggiore sarà l’aspettativa di vita.
Articolo a cura del Dr. Gabriele Falvo Medico Chirurgo specialista in Dermatologia
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